martedì 31 luglio 2012

Very Bloody Mary - ebook gratis

Oggi finalmente ho rilasciato l'ultima versione di Very Bloody Mary su Smashwords. E' un breve racconto che ho scritto per gli amici di Scrittori nella Notte, che però alla fine mi sembrava meritasse la pubblicazione. Sono soddisfatto del risultato e anche dei download ad oggi, a un mese dalla prima uscita sono arrivato a 115 downloads, che non è niente male, contando che deve ancora arrivare sulle piattaforme principali, Barnes & Noble, Apple ecc. Di cosa tratta:
Un cocktail preparato in un futuro distopico. Cinque minuti di lettura, proiettati nel buio di una situazione improvvisa, eccitante e terribilmente disperata.
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Se volete scaricarlo, è gratis, quindi ... accomodatevi e fatemi sapere la vostra opinione.

giovedì 12 luglio 2012

Magia do Brasil - ebook gratis

Alla mia editrice alla fine è piaciuto il racconto lungo Magia do Brasil e ha deciso di pubblicarlo per Flower-ed.
Di cosa si tratta?

Una ragazza misteriosa trasporta un giovane impiegato, protagonista del racconto, in un’avventura a tinte horror, fatta di incantesimi, entità mostruose, dimensioni sconosciute e inaccessibili. Una storia in cui paura e istinto, umano e sovrumano, realtà e fantasia si intrecciano nella terra magica e viscerale del Brasile.

Ho iniziato a scrivere questa storia proprio sull'aereo di ritorno da un viaggio di ritorno dal Brasile, cercando di cogliere qualche aspetto di questo paese così ricco di fascino e di contraddizioni.
Il racconto è abbastanza lungo e ho una mezza idea di trasformarlo in un romanzo vero e proprio scrivendone una seconda parte.
Comunque se vi incuriosisce potete accomodarvi, è gratis quindi... 

giovedì 5 luglio 2012

Come pubblicare non a pagamento (2a parte)

La prima volta che ho incontrato il mondo dell'editoria a pagamento, meglio conosciuta come EAP, risale a quasi vent'anni fa. Eravamo nei primi anni novanta e internet per me esisteva solo nel computer dell'università, che si poteva consultare un massimo di due ore a settimana, posto che si trovasse uno spazio nella rubrica della segreteria studenti, dove si registravano le prenotazioni.
Avevo appena terminato la redazione di un romanzo di fantascienza, il mio primo libro, e ne avevo stampate una lista di copie con la mia stampante ad aghi a modulo continuo. Sembra preistoria vero?
Non esistevano liste di editori sui forum o meglio non esistevano i forum , si parlava solo di bulelttin board, e io non ero ancora così sgamato con internet da trovarli.
Andai quindi al salone del libro di Torino, che era alla sua quarta o quinta edizione.  Presi il catalogo degli espositori, dopodichè selezionai quei 20/30 editori che mi sembrava avessero in catalogo autori misconosciuti, e possibilmente qualche titolo di fantascienza. Imbustai le mie copie stampate e inviai speranzoso agli indirizzi del catalogo.
Molte cose sono cambiate negli ultimi 20 anni ma l'idiosincrasia degli editori a rispondere alle proposte editoriali degli scrittori esordienti, non è cambiata.
Ricevetti infatti pochissime risposte e soprattutto solo una di queste risposte negative mi faceva per lo meno capire che l'editor avesse valutato seriamente il romanzo. Diciamo che almeno qualche tempo fa avevano la scusa del costo di scrivere una lettera e spedirla per posta, oggi con le email il loro silenzio, a me, è meno chiaro.
Comunque un giorno di ottobre (me lo ricordo ancora, strano vero?) ricevetti una bella lettera dove una casa editrice si dichiarava disposta a pubblicare il mio capolavoro. Potete immaginare la gioia con cui accolsi la notizia, un futuro da autore mi si apriva davanti, il sogno della vita che si avverava al primo romanzo scritto...
L'editore era di Milano, così fissai un appuntamento, presi il treno da Torino, e mi recai trepidante per quello che immaginavo fosse il primo passo nel mio sogno. Scoprii presto però che il sogno era in realtà un incubo. Per la modica cifra di 1.200.000 delle vecchie lire questo sedicente signore era disposto a stampare un tot di copie e a distribuirle a suo dire, su tutto il territorio nazionale, dalle edicole alla biblioteca dell'accademia della crusca.
Io studiavo all'epoca economia e commercio, avevo 22 anni e neanche mi immaginavo che esistesse il mondo dell'editoria a pagamento. Però per come me la raccontava questo tizio sembrava una cosa ovvia, che tutti i più grandi scrittori si fossero dovuti piegare all'inizio della loro carriera a pagare un contributo per sostenere la prima stampa, ecc ecc.  E probabilmente mi sarei lasciato convincere da questo incantantore di serpenti senonchè due semplici considerazioni mi fecero desistere:
  • non avevo 1.200.000 lire (600 euro per i giovanissimi)
  • parlando con l'editore capii che non aveva la minima idea di cosa ci fosse nel mio libro. Non l'aveva letto!
Gli feci qualche domanda più specifica e questa sua totale indifferenza verso il mio scritto, che cercava farraginosamente di dissimulare, mi colpì e mi schifò a tal punto che, lasciato quell'ufficio, visto che non ricevetti altre proposte, decisi che la scrittura e il mio sogno forse potevano aspettare.
Poi è passata un po' di acqua sotto i ponti e nel 2011 mi sono riaffacciato al mondo dell'editoria, proponendo un nuovo manoscritto. Questa volta però mi sono scaricato tutte le liste degli editori non a pagamento prima di decidere a quali inviare il mio manoscritto, ce n'è una molto aggiornata su Writers Dream. Ciononostante mi sono ugualmente imbattuto in qualche proposta di contributo, poichè molti editori praticano il "doppio binario", nel senso che gli esordienti pagano, mentre gli autori affermati no.
Poi, tra alcune proposte, e tantissimi silenzi, ho trovato Michela, ed ora eccomi qui, passato dallo status di aspirante scrittore a quello di scrittore...ma questa è un'altra storia.
Quindi per concludere sconsiglio di comprare i vostri sogni per quattro soldi, anche perchè una volta monetizzati pure quelli, cosa vi resterà?
Sapete come chiamano l'EAP in UK? Vanity Press. Un termine veramente azzeccato, non è editoria, è solo indulgere alla propria debolezza e alla propria vanità.
Un'ultima considerazione a chi ha pubblicato a pagamento: io non giudico negativamente la vostra scelta, ognuno ha diritto di spendere i propri soldi come crede. E poi chissà magari la vostra idea è quella giusta, chi può sapere nel magico mondo dell'editoria cosa serve e cosa no?
Anch'io se tanti anni fa avessi avuto in tasca quel 1.200.000 forse avrei pubblicato a pagamento.
Qualche mese fa ho visto una bancarella a un mercatino, vicino a Susa, dove c'era una ragazza che vendeva i suoi libri. Mi sono avvicinato e ho fatto due parole. Questa tizia avrà avuto più o meno 20 anni, e aveva orgogliosamente pubblicato (a pagamento,  conoscevo l'editore) il suo romanzo. Aveva un entusiasmo e una passione che mi hanno colpito tantissimo, e ho comprato volentieri il suo libro. Alla fine, dopo averlo letto, non era neanche male, meglio secondo me di tanta nitta pubblicata dalle major e strombazzata con campagne pubblicitarie milionarie.

mercoledì 4 luglio 2012

Come pubblicare non a pagamento (parte1)

In alcune interviste che mi hanno chiesto i gentili blogger che stanno recensendo il mio romanzo spesso la domanda che viene formulata è: come hai fatto a pubblicare il tuo libro? come sei riuscito a trovare un editore?
E' difficile rispondere in poche righe, penso che meriterebbe scrivere un libro su cosa ti succede quando tenti di pubblicare un libro.
Io mi sono informato un pochino, come tutti quelli che si affacciano a un mercato sconosciuto, e ho scoperto che rispetto agli altri mercati in Italia è tutto profondamente differente. Almeno a  paragone con gli USA, per il resto d'Europa è più difficile trovare info, a meno di leggere fluentemente in tedesco, francese o rumeno...
Comunque in America il grosso del gioco è convincere un agente. Poi trovato l'agente, sarà lui a inserirti nel circuito. E l'editore si occuperà invece di editing (strano, vero?) e di distribuzione. In Italia invece la parte di scouting mi sembra sia in mano saldamente agli editori stessi. O meglio a chi lavora nelle case editrici, come assitente editor, quindi nel 90% dei casi uno stagista sottopagato che magari all'inizio della sua carriera mette entusiasmo e competenza nel proprio lavoro, ma che dopo qualche anno, a furia di restare sottopagato, forse inizia anche a fare scelte discutibili nella selezione dei manoscritti. Magari iniza a far passare gli amici e gli amici degli amici. O magari no, come sempre è sbagliato generalizzare, dico solo che se lo scouting fosse fatto da professionisti, che guadagnano a percentuale sulle vendite, forse sarebbe un pochino più efficace.

Quindi la vera domanda è: come riuscire a passare la terribile selezione degli editori?
Innanzitutto è meglio rivolgersi a editori che effettivamente pubblichino esordienti, altrimenti è tempo perso. Poi appurato che l'editore pubblica esordienti, conviene contattarlo mandando un line-up del vosto libro (il riassunto in 25 parole) e una sinossi. Spesso il line-up sarà l'unica cosa che leggeranno di voi, quindi lavorateci a fondo. Io sconsiglio di mandare direttamente il manoscritto. Non credo che venga letto, almeno in molti casi così non è.
In questa fase se avete qualche carta da giocarvi in termini di amicizie personali, lontani parenti, zii che vi hanno fatto ballare sulle ginocchia quando eravate bambini e non avete mai più rivisto, link su FB o su altri social network, blog che seguite ecc è il momento di giocarseli. Per me non è andata così, però comunque effettivamente se non avessi visto un post della mia editrice su Linkedin adesso forse non sarei qui a raccontare del mio libro. E' chiaro che la fortuna può anche essere aiutata. Se volete pubblicare con un editore, che in catalogo ha esordienti e secondo voi è un vero vincente nel lanciarli, iniziate a fare qualche ricerchina su internet. Se per caso riuscite a identificare uno dei redattori o uno degli editor che ha un suo blog, una sua pagina personale, qualsiasi cosa, potete cercare di contattarlo. Ovviamente non chiedendogli di leggere il vostro futuro best seller, ma cercando un terreno comune, offrendosi magari per collaborare al suo blog, mandandogli degli articoli ecc ecc. Poi dopo qualche settimana potete provare con il discorso manoscritto. Sicuramente le vostre chance, almeno di essere letti, aumenteranno vertiginosamente.
L'altra cosa fondamentale è che il vostro romanzo sia pronto. Anche se avete giocato benissimo le vostre carte in fase di contatto per poi mandare una ciofeca, meglio risparmiare la fatica.
Uno dei miei mostri sacri, Stephen King ha scritto un romanzo "on writing", che spiega un po' la sua passione per la scrittura. A parte il consiglio di leggerlo, lui spiega in questo libro la sua regola delle sei settimane.
Tutto quello che scrive, una volta messa la parola fine, lui lo lascia in un cassetto chiuso a chiave per sei settimane. E non c'è verso, si forza a non aprire quel cassetto per nessun motivo. Poi rilegge e corregge.
Vi invito a provare, sarete sorpresi del risultato.

Nella prossima parte vi parlerò di editoria a pagamento.